Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi.Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

The Hub News

Se tutti conoscono molto bene il Quadrilatero della moda, pochi invece avranno sentito parlare di un altro quadrilatero milanese, a due passi dal suo vicino famoso per le vetrine di haute-couture: il Quadrilatero del silenzio.

Questo quartiere situato a metà tra Montenapoleone e Porta Venezia fu progettato dall’architetto mantovano Aldo Andreani alla fine degli anni Venti del ‘900 su un’area caratterizzata da orti e giardini.

I proprietari di tutti i giardini erano i frati cappuccini che avevano il convento tra corso Venezia e viale Majno e passavano le loro giornate pregando e curando gli orti grazie ai quali si cibavano e aiutavano i bisognosi.

 

 

Tra i meravigliosi giardini si trova Palazzo Sola–Busca, un opera diarchitettura liberty, conosciuta dai milanesi come “Ca’ de l’Orèggia” (casa dell’orecchio).
L’orecchio, infatti, è una sorprendente scultura in marmo a opera dell’artista Adolfo Wildt, maestro tra gli altri di Lucio Fontana.
Ma c’è di più! Nel 900, grazie alla trasmissione del suono attraverso un canale interno all’edificio, l’orecchio funzionava da vero citofono!