A causa del crollo delle prenotazioni che ha coinvolto non solo il mese di marzo ma si è ripercosso sull’intero anno produttivo e dell’estensione della “zona protetta” per cercare di arrestare la diffusione del Coronavirus, la quasi metà degli alberghi torinesi si è visto costretto ad optare per la chiusura temporanea.
Decisione difficile ma necessaria per abbattere i costi di gestione e tutelare il futuro in attesa che le istituzioni definiscano forme di sostegno alle imprese del settore e ai loro dipendenti.
“La scorsa settimana abbiamo resistito e tenuto aperte le strutture in attesa dell’evolversi della situazione sul nostro territorio – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – oggi, dopo che l’ultimo Dpcm ha esteso la zona protetta a tutto il territorio nazionale molte strutture stanno valutando l’opportunità di chiudere temporaneamente per contenere le perdite e preservare i livelli occupazionali. Di fronte a una crisi senza precedenti non esistono altre strade per resistere, nell’attesa che il governo e gli enti locali diano corso alle procedure per assicurare forme di sostegno alle imprese e ai dipendenti, con la speranza che questa emergenza possa risolversi il prima possibile”.
Con la consapevolezza di quanto sia importante il comparto turistico nel nostro paese, confidiamo in una celere risposta degli organi competenti.