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Jean-Michel Basquiat è l’artista la cui opera si è maggiormente rivalutata durante gli ultimi 35 anni, passando dai 30.000 euro (dato che tiene conto del valore medio) del 1986 ai 13 milioni di euro del 2021.

Lo rivela la lunga analisi pubblicata nel numero speciale per il 35esimo anniversario di Milano Finanza, che traccia un excursus del mercato dell’arte a partire dai primi anni ’80, con particolare attenzione alle migliori 15 performance che sono state registrate nel periodo.

In seconda posizione, dopo l’icona della cultura underground scoperta dal gallerista Emilio Mazzoli, morta di overdose a 28 anni, si trova l’artista statunitense Jeff Koons: il valore medio della sua opera si è rivalutata del 25.614%, da 35.000 a 9.000.000 di euro. Koons, scrive Milano Finanza, “è l’altra faccia della medaglia rispetto a Basquiat. Se il primo è l’espressione di un segno primario, volutamente antiestetico proveniente dai bassifondi, Koons rende scintillante la banalità del quotidiano”. Al terzo posto, con una valutazione che è passata da 70.000 a 16.000.000 milioni di euro, Gerhard Richter, il pittore tedesco ottantanovenne cui Londra, Berlino e Parigi hanno dedicato una grande retrospettiva, con un successo di pubblico e di critica sorprendenti, in occasione dell’ottantesimo compleanno.

L’inchiesta, che si intitola “Dai bot ai robot”, rivela che il primo fra gli italiani è Piero Manzoni, famoso fra le altre per la sua “Merda d’artista”, del 1961, la cui opera ha avuto una rivalutazione del 89.650%, da 40.000 a 3.500.000 di euro.

L’edizione speciale del giornale, in 288 pagine, raccoglie le testimonianze dell’evoluzione della finanza italiana e internazionale, della rivoluzione tecnologica e politica, delle attese per il futuro prossimo e lontano di 51 protagonisti italiani e internazionali oltre che diverse analisi e classifiche (strumenti di investimento, trasformazione delle banche, The Future of Everything, realizzato con The Wall Street Journal).

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Manzoni, in quinta posizione, viene dopo l’eclettico simbolo della Pop Art, Andy Warhol, il cui valore medio è passato da 40.000 a 6.000.000 di euro; dopo l’artista italiano, al sesto posto, si trova David Hockney, pittore, disegnatore, incisore, fotografo e scenografo britannico, la cui espressione artistica è passata da 50.000 a 3.500.000 milioni di euro (+6.900%).

A seguire un trittico di artisti italiani di rilievo mondiale, Michelangelo Pistoletto (7°), Alighiero Boetti (8°) e Lucio Fontana (9°). Nel caso dell’artista biellese (Pistoletto) e del torinese Boetti si è verificato un aumento di valore di uguale entità percentuale (+6.566%) passando, rispettivamente, da 30.000 a 2.000.000 di euro, e da 12.000 a 800.000 euro. Per quanto riguarda Fontana, che delle sue opere diceva “Il buco è l’inizio di una scultura nello spazio. I miei non sono quadri, sono concetti d’arte”, l’aumento di valore medio è stato pari al 5.900% (da 50.000 a 3.000.000 di euro).

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In decima posizione della speciale graduatoria, il pittore statunitense Cy Twombly, le cui quotazioni dal 1986, anno di pubblicazione del primo numero di Milano Finanza, sono passate da 90.000 a 4.000.000 di euro.

Source: Ansa