Quali sono i requisiti necessari per diventare una make up artist professionista? Nessun trucco! Solo tanta passione, voglia di imparare e di mettersi alla prova. In questa intervista Brixhilda Cullhaj, truccatrice affermata nel mondo moda, del cinema e dello spettacolo, ci racconta tutti i passaggi fondamentali per raggiungere il successo: dai corsi per apprendere le basi del trucco fino ai consigli per iniziare una carriera come make up artist ed Hairstylist.
D: Ciao Brixhilda! Come è nata la tua passione e qual’è stato il percorso formativo che ti ha permesso di trasformarla nel tuo lavoro?
R: Ciao pubblico di Beyond! La mia passione è nata da bambina, amavo usare di nascosto la trusse di mia mamma che ricordo essere fatta di pochissimi essenziali elementi: mascara, cipria, phard e il suo immancabile rossetto. Questi prodotti, nonostante fossero davvero contati, hanno stimolato la mia fantasia aprendomi le porte ad un mondo fatto di colori, divertimento e unicità.
La passione per il trucco si è quindi presto unita a quella per la pittura ereditata da papà.
Ho iniziato ad approcciarmi al mondo del make-up facendo tanta esperienza su di me, per poi passare al volto dei miei familiari e a quello delle amiche. Crescendo poi è cresciuta in me anche la voglia di trasformare, finalmente, la mia passione nel mio lavoro. Ho quindi abbandonato la mia occupazione da educatrice scolastica per concedermi l’opportunità di intraprendere un percorso formativo di livello in ambito make-up & hairstyling.
Mi sono quindi iscritta ad una delle migliori Accademie riconosciute Internazionalmente, la MUD Make-up Designory di Milano, che mi ha formata a 360 gradi permettendomi di rivoluzionare la mia vita. Da qui non mi sono più fermata, ho iniziato una lunga serie di collaborazioni, ho fatto esperienza, conosciuto persone, scambiato opinioni fino a quando, nel trovare un nuovo equilibrio professionale, mi sono resa conto di avercela fatta. A questo proposito, ci tengo a sottolineare che, soprattutto in ambito artistico, è assolutamente necessario restare sempre in continuo aggiornamento, essere positivi e propositivi, in ascolto e determinati al raggiungimento dei propri obiettivi.
D: Quali sono stati gli incarichi che più ti hanno appassionata e fatta crescere artisticamente e professionalmente?
R: Durante il mio percorso lavorativo ho avuto modo di vedere tante realtà stimolanti e progetti sfidanti di cui mi piacerebbe elencarvi quello più significativo che in qualche modo ha lasciato traccia nella mia persona, nonostante reputo che anche tutte le piccole esperienze forniscano spunti e fantasia per un percorso in continua crescita e miglioramento.
Uno di questi, che mi ha appassionato di più, è stata la partecipazione ad un Talk Show della durata di cinque puntate, presenziato da giovani influencer e due Dottoresse, progetto volto alla divulgazione scientifica di argomenti tabù. Durante queste puntante ho sviluppato maggiormente lo spirito di adattamento, la resilienza, in quanto in tempi ristretti veniva richiesto la creazione di look volti a raggiungere la soddisfazione rispettando lo stile di ogni membro del team.
Recentemente, inoltre, ho avuto l’onore di essere una delle Make Up Artist della sfilata del brand di Haute Joaillerie Chopard, celebratasi in occasione della 75° edizione del Festival del Cinema di Cannes.
Il tema per questa importante occasione era “Chopard Loves Cinema”, infatti, oltre alle modelle ho avuto l’onore di truccare un incredibile team di ballerini ispirandomi agli anni 30 e abbinando quattro coppie di attori a 4 grandi cult del Cinema Internazionale: La Dolce Vita, Pulp Fiction, Caccia al Ladro, In The Mood for Love.
In sala erano presenti ospiti dal calibro di Julia Roberts, Seal, Lee Jung-Jae, Bella Hadid, Dita Von Teese, Emily Ratajkowski, Camille Razat, Eva Longoria, Maye Musk, Charlbi Dean, Maggie Gyllenhaal, Adriana Lima e la nipote di Charlie Chaplin a cui è stato fatto un tributo.
Questa esperienza rappresenta un traguardo importante per la mia carriera, specialmente a livello internazionale.
D: A proposito di formazione: su Youtube, Instagram e Facebook ci sono centinaia di tutorial e di corsi. Cosa ne pensi?
R: vero, stanno spopolando, soprattutto negli ultimi anni. Credo siano fantastici alleati se ciò che vogliamo è semplicemente trovare un po’ di ispirazione o imparare la storia del make-up a livello teorico. Tra l’altro il fatto che siano facilmente fruibili su larga scala, spesso anche in modo gratuito, li rende un ottimo mezzo per creare un ponte tra truccatori professionisti e persone che vogliono semplicemente sperimentare nuovi look su di sé, per dare libero sfogo alla propria creatività.
Per diventare make-up artist professionisti però credo occorra seguire un corso che si svolge in un laboratorio estetico.
Sempre parlando di formazione, penso sia estremamente importante praticare, sbagliare, sperimentare ma senza tralasciare la teoria. È essenziale avere solide basi teoriche prima di lanciarsi nella pratica, saper riconoscere i vari tipi di pelle ed i prodotti che si andranno ad utilizzare, capire quale tipo di trucco può essere in grado di esaltare un certo tipo di viso. È fondamentale anche saper riconoscere il tono e sottotono della pelle; per poterlo fare bisogna aver studiato le nozioni della teoria dei colori.
D: Puoi farci vedere i tuoi lavori?
R: Certo, è fondamentale avere a disposizione scatti professionali che permettono di mostrare tutto ciò che siamo in grado di realizzare: dai trucchi che catturano l’attenzione a quelli estremamente puliti ed essenziali. Da questi lavori si percepiscono sia la nostra tecnica sia il nostro stile.
D: Nel volume da collezione “Beyond the Burlesque” abbiamo visto il tuo make up glamour e femminile sulla performer Miss Kiki Minou. Come nasce il concept alla base di un tuo make-up?
R: Gli scatti editoriali sono il risultato di un lavoro di squadra. In quella specifica occasione ho collaborato con il fotografo di moda Davide Esposito e con lo stylist di Redazione Luis Maruri Wedemeyer.
L’idea creativa dietro ad ogni look è quindi nata dal brainstorming tra l’editore e i vari membri del team. Generalmente si parte dall’individuazione di una moodboard, una “tavolozza di stile” che raggruppa immagini, oggetti e colori che servano da ispirazione e traccia per la realizzazione dell’editoriale.
Il make-up viene quindi elaborato attraverso lo studio del tema proposto in modo che possa sposarsi perfettamente con la location, gli abiti e con la personalità della persona ritratta. È fondamentale per la scelta anche tenere in considerazione il tipo di luci, calde o fredde, che si andranno ad utilizzare.
D: Quanto è importante costruire il trucco sull’anatomia di un volto?
R: Come accennavo prima, è estremamente importante. Una delle regole del make-up è appunto quella di esaltare i punti di forza del volto oppure di migliorarne l’armonia attraverso tecniche specifiche di chiaro/scuro e di alternanza di colori caldi o freddi.
D: Parlaci della tua visione del make up. Preferisci un trucco naturale oppure fuori dalle righe?
R: Il trucco è una forma d’arte ed in quanto tale ben si presta alla sperimentazione e alla ricerca. Come ogni forma d’arte però è caratterizzato da regole e confini ben precisi, nonostante spesso si tenda a pensare che l’espressione artistica sia libera da ogni vincolo.
Il make-up deve saper far sentire a suo agio chi lo indossa, deve prendere per mano la sua personalità ed aiutarla ad emergere, a farsi sentire. Quindi può essere acqua e sapone, fuori dalle righe oppure entrambe le cose. Deve essere un mezzo per l’espressione di sé, un modo per affermare la propria individualità.
D: Cosa porti sempre con te nel tuo make up trolley?
R: Nel mio kit, che pesa (davvero) più di me, ci porto tutto il necessario per poter lavorare in modo professionale. La skin-care è essenziale per preparare la pelle al trucco, per cui non possono mai mancare delle buone creme idratanti per il viso e per il contorno occhi, sieri a base di acido ialuronico e primer per rendere la pelle omogenea ed il trucco più duraturo.
Per quanto riguarda il makeup, ovviamente diverse tonalità di fondotinta e correttori di diverse texture. Cipria in polvere libera e compatta, mascara, matite per labbra ed occhi di diversi colori. Palette di ombretti, palette per il contouring e diversi tipi di blush ed illuminanti, eyeliner colorati e tutta la scala di colori di rossetti possibili. Ecc ecc.
D: Quali consigli puoi dare ai make up artist che vogliono intraprendere una carriera nel mondo della moda?
R: Il consiglio migliore che mi sento di dare è quello di avere un piano ben definito, un obiettivo preciso da raggiungere.
Poi è importante il sapersi proporre alle diverse realtà attraverso un portfolio personale ed un sito web per poter mostrare il proprio lavoro. Last but not least è fondamentale creare un Networking, una rete di fiducia che permetta ai professionisti di aiutarsi reciprocamente a raggiungere i propri traguardi.