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“Come capita all’Uomo Ragno in questo film, quando viene svelata la sua identità, anche per me, interpretando il personaggio, è cambiata la vita. Ho debuttato nel ruolo a 18 anni (ora ne ha 25) e l’elenco delle cose che mi continua a regalare quest’esperienza è infinito. Ho incontrato amici e instaurato rapporti che resteranno per sempre. Sono diventato un professionista e un uomo più responsabile, è una lezione infinita“.

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Parola di Tom Holland, che allo studio 10 di Cinecittà è protagonista in veste di ologramma, in diretta da Los Angeles, della conferenza stampa, moderata da Alessandro Cattelan, per il lancio di Spider-Man: No Way Home di Jon Watts, terzo film ‘standalone’ con l’attore nel ruolo incarnato anche in Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War ed Endgame. Nella nuova avventura, in arrivo il 15 dicembre nelle sale con Warner Bros (le prevendite sono già da record), il supereroe riparte, come ha svelato il trailer, direttamente dalla fine di ‘Far From Home’: la rivelazione da parte di Mysterio della sua identità.

Spider-Man deve affrontare la fama, come è capitato a me realizzando i precedenti due film, è un bel parallelo” aggiunge Holland, che non perde l’occasione per scherzare sulla sua manifestazione da ologramma: “Ho notato che mi hanno reso anche un po’ più alto. Ora per me andare in certi luoghi non è più possibile, per la sicurezza di tutti, ma ho molti più pro che contro, e sono felice di essere stato il piccolo Spider-Man che ha vissuto questo percorso, mi ha dato qualcosa in più da donare al personaggio“.

L’attore londinese sente nel dare volto al ruolo “una grande responsabilità, perché so che molti ragazzi guardano questi film e ci si relazionano in maniere diverse. Da chi cerca uno stimolo per andare avanti a chi vuole solo un paio d’ore di fuga dalla realtà. Per me la cosa più importante è toccare i cuori delle persone. Sono film che facciamo per i fan, vogliamo che si sentano parte di una famiglia“. Oggi la fama passa molto anche attraverso i social: “Il troppo stroppia – commenta Holland .    Mostrare troppo della propria vita è un’arma doppio taglio, si rischia che i ragazzi pensino ad inseguire ideali di vite apparentemente perfette ma finte“.

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In questa nuova avventura (della quale la stampa italiana ha potuto vedere i primi 40 minuti) l’Uomo Ragno si ritrova al centro dell’occhio mediatico: la sua vita ne viene sconvolta e il ‘cataclisma’ ha un impatto su chi ama, dalla zia (Marisa Tomei) alla fidanzata Mj (Zendaya, compagna di Holland anche nella vita), tanto da portare Peter a cercare l’aiuto del ‘collega’ supereroe Dottor Strange (Benedict Cumberbatch).

Un intervento che, come hanno già anticipato i protagonisti e il produttore Kevin Feige, porta all’apertura del multiverso e all’arrivo (o al ritorno) di nemici storici dell’Uomo Ragno, come Doc Ock (Alfred Molina), Green Goblin (Willem Dafoe) e Electro (Jamie Foxx). “Sono cresciuto vedendo i fim di Spider-Man interpretati da Tobey Maguire e Andrew Garfield, ed è stato un grandissimo onore condividere lo schermo con alcuni grandi cattivi del passato. Sono stati tutti molto gentili e carini e credo che i fan ameranno vedere tornare in vita questi personaggi con lo sguardo fresco che gli abbiamo dato”.

Alla sesta prova nei panni di Spider-Man, “l’aspetto che più amo esplorare è la sua umiltà, penso sia la sua qualità più preziosa, e ho cercato di metterla in luce. La cosa più importante per lui è agire per portare un beneficio agli altri“.
Poi da fan della saga, sottolinea, “amo andare oltre i limiti, anche fisicamente. Mi piace fare i miei stunt, almeno fino al punto in cui mi è consentito“.

Quanto è cresciuto Spider-Man? “Lo vediamo prendere decisioni che molte persone non saprebbero prendere, stavolta diventa leader e ha un’identità sempre più definita“.

 

Source: ANSA