Giovanni Diurni, nel corso della sua intera vita, all’esercizio della professione forense e allo studio accademico della storia del diritto ha unito la passione per l’arte, la cultura e i valori umanistici che esse esprimono.
Dapprima curioso esploratore in patria e all’estero, frequentando aste e fiere internazionali, visitando atelier e mostre dell’antiquariato; dipoi amico e mecenate di artisti romani, come i compianti Alberto Ricci e Corrado Frateantonio, cui ha commissionato opere a destinazione privata e pubblica, di cui seguiva l’ideazione, la realizzazione e la rifinitura in una simbiosi di intenti tra artista e committente; infine, collezionista, più che una scelta, lo sbocco naturale di un intenso percorso di apprendimento e innamoramento.
È stato così che negli anni il prof. Diurni ha pazientemente raccolto mobili antichi e oggetti di antiquariato, opere di pittura e scultura. Di ognuno venivano ricostruite con diligenza le vicende, ci si prendeva cura con sollecitudine o si seguiva con apprensione la genesi artistica.
Il processo di acquisizione seguiva al primo moto istintivo di attrazione e passava per il tramite di artisti, antiquari, studiosi e amici, curiosi e appassionati d’arte e di storia come lui.
La collezione è cresciuta fino a raggiungere dimensioni ragguardevoli: attualmente si compone di centinaia di dipinti, mobili, sculture e oggetti di pregio, come una serie di ritratti miniati che rappresentano una sorta di collezione nella collezione.
Parte consistente delle opere rientra nella categoria dell’arte antica (XVI-XVII sec.), ma la raccolta include anche una selezione di dipinti del XIX e XX sec., fra cui non mancano opere di grande pregio.
L’intera collezione è stata fatta oggetto di lunga analisi e dettagliata expertise da parte dello studioso d’arte, il belga Didier Bodart, ed oggi aspetta, per volontà del suo auspice, di essere condivisa attraverso esposizioni ed eventi pubblici e privati, affinché un più vasto pubblico possa goderne la bellezza.
Foto di Federica Pierpaoli