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IED, fashion show, future starts slow, articolo su Beyond the Magazine

A Base Milano l’Istituto Europeo di Design sfila all’open fashion week per le scuole di moda

con il best of dei diplomati in Fashion Design provenienti da tutte le sedi italiane del Gruppo.

Le dieci capsule collection esprimono un punto di vista personale sullo stato attuale della moda

 

4 NOVEMBRE 2022 H.18 | BASE Milano room 2100 – Via Bergognone 34

 

Milano, 3 novembre 2022 – L’Istituto Europeo di Design partecipa a Fashion Graduate Italia di Piattaforma Sistema Formativo Moda con lo show FUTURE STARTS SLOW edizione 2022. Undici i neo diplomati in Fashion Design che presentano le proprie capsule collection ad espressione della forza creativa della Scuola di Moda del Gruppo IED. Le dieci capsule collection uomo, donna e genderless di Nicolò Artibani, Carolina Aru, Lorenzo Attanasio, Alessandro Bonini, Gaia Ceglie, Riccardo Cotta, Luca De Prà, Alessandra Gasparroni, Giovanni Marchetti, Matteo Mojana, Maria Eleonora Pignata sono una fotografia dello stato attuale della moda, una visione personale sebbene ancora filtrata dai cambiamenti che la pandemia ha imposto nella vita di ogni individuo. Al centro di ogni progetto ritroviamo sempre la persona: l’abito si aggiunge, affianca il singolo, lo veste ma il focus resta sempre la sua interiorità. Un invito a rallentare, quello di Future Starts Slow, che si apre anche al sistema moda e pone attenzione sulla naturale scansione del tempo che una produzione sostenibile richiederebbe.

IED, fashion show, future starts slow, articolo su Beyond the Magazine

La presenza a Fashion Graduate Italia è per IED e per tutte le scuole associate un’opportunità che si rinnova di anno in anno in una dimensione sempre più ampia e internazionale, a conferma della centralità di Milano e dell’Italia nella formazione al design e alle professioni creative – dichiara Alberico Guerzoni, Vicepresidente Piattaforma Sistema Formativo Moda e Direttore IED Milano. Siamo quindi davvero entusiasti di vivere questi tre giorni di apertura all’esterno, un momento in cui la forza del fare rete si mostra in tutta la sua più vivace espressione progettuale, a concreto supporto dei fashion designer che si affacciano al mercato”. 

IED, fashion show, future starts slow, articolo su Beyond the Magazine
Gaia Ceglie | Deformiter

FUTURE STARTS SLOW porta in passerella dieci capsule colletion: Dressmaking Surgery di Niccolò Artibani che indaga l’ideale di perfezione attraverso una collezione caratterizzata da tagli e trasformazioni, stabilendo un parallelismo tra moda e chirurgia dove la mano interviene sull’abito anziché sul corpo, come quella di un chirurgo; ūnus di Carolina Aru rappresenta il percorso dell’individuo che dal subconscio prende consapevolezza del tangibile realizzando capi destrutturati con linee pulite e definite; Collateral Beauty di Lorenzo Attanasio esprime l’indole creativa di quelle personalità che hanno subito un trauma o vissuto situazioni di estremo dolore, una collezione che crea connessioni attraverso contaminazioni diverse; PER_SON_A di Alessandro Bonini affronta il concetto del ricordo e della fotografia attraverso capi che riportano stratificazioni di materiali diversi e trasparenze; Deformiter di Gaia Ceglie propone una collezione no gender per ridefinire il concetto di identità attraverso una stratificazione di tessuti, volumi sovrabbondanti e il progressivo annullamento della silhouette.

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Alessandra Gasparroni | Claustrophobia

E poi ancora Helter Kobayashi di Riccardo Cotta e Matteo Mojana che si sviluppa a partire da un personaggio fittizio e pone attenzione su concetti quali pregiudizi, stereotipi, dualismo personale e maschere apparenti, messi in discussione dai codici estetici della società contemporanea; Dividit di Luca De Prà si ispira al “Visconte dimezzato” di Italo Calvino per realizzare capi basati su secoli di ricerca modellistica al fine di trasformare un capo personale in un oggetto affettivo da indossare e conservare; Claustrophobia di Alessandra Gasparroni si sviluppa sui concetti di costrizione e libertà contrapponendo statificazioni e manipolazioni a capi basici, più leggeri, con la predominanza del bianco, per creare sensazioni di sollievo e di leggerezza; Let me spleep di Giovanni Marchetti è una collezione dai tratti onirici che utilizza tessuti trasparenti, imbottiture comfort e stampe vivide dai caratteri optical. Infine, Akhet di Maria Eleonora Pignata che racconta la coesistenza e l’equilibrio che si crea tra gli opposti, attraverso il disordine del capo incompleto e l’ordine delle forme rigide, proprie del design minimalista, o con una cartella colori che, tra pigmenti naturali e toni scuri, crea una coralità di contrasti visivi.

In occasione dell’opening di Fashion Graduate Italia, è previsto oggi alle ore 16 – sempre a BASE Milano in Ground Hall – il talk con Nicolò Cerioni, stylist e co-founder sugarkane productions, che racconta la sua storia a Guglielmo Scilla, youtuber, attore, conduttore radiofonico e attivista italiano. Nicolò Cerioni, Alumno IED Milano, inizia la sua carriera professionale nel 2008 quando entra a far parte del team styling di Mtv, occupandosi dello styling dei programmi della piattaforma. Nel frattempo le collaborazioni si estendono anche ad altri canali televisivi: lavora infatti a numerosi programmi tra cui la prima serie di XFactor su Rai Due. La passione per la musica ha sempre contaminato il suo percorso professionale, passione che lo porta a lavorare con major discografiche come Emi, Sony e Universal per lo styiling e il coordinamento immagine di artisti per copertine di album, servizi fotografici promozionali e apparizioni televisive come il Festival di Sanremo.